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Candelaio, Il.

Commedia in cinque atti di Giordano Bruno (1548-1600), pubblicata nel 1582. La trama è così riassunta dallo stesso Bruno: "Son tre materie principali intessute insieme... l'amor di Bonifacio, l'alchimia di Bartolomeo, la pedanteria di Manfurio; però per la cognizion distinta de' soggetti, ragion dell'ordine et evidenza dell'artificiosa stesura, rapportiamo per lui l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante: de' quali l'insipido non è senza goffaria et sordidezza, il sordido è parimenti insipido et goffo et il goffo non è men sordido et insipido che goffo". Attorno a questi tre personaggi si muove una folla di figure minori, sciocchi, cortigiane, alchimisti, speziali, ecc. La parte principale della commedia è quella sugli amori di Bonifacio. Questi, innamorato della cortigiana Vittoria, non vuole sborsare un quattrino e studia il modo per averla con la magia ma non ottiene che un appuntamento con la propria moglie, travestita da Vittoria. Alla fine, ricattato da finti sbirri che lo conducono in una finta prigione, tradito dalla moglie, rimane col danno e colla beffa. Una sorte consimile toccherà a Bartolomeo e a Manfurio. La commedia è assai aggrovigliata e, nonostante il ritmo velocissimo delle scene, finisce coll'essere monotona.